Cenni Storici

Ultima modifica 22 febbraio 2019

Centinaia di recipienti in terracotta dell'Età del Bronzo, ritrovati nell'ex brolo Tonelli nel centro del paese, confermano l'esistenza di un castelliere preistorico. E’ stata rinvenuta anche una sepoltura gallo-celtica. La zona fu oggetto di centuriazione in epoca romana, alla quale risale il "castrum", ricalcato dalla cinta medievale: la regolarità dei vicoli costituisce una testimonianza dell'antica origine del paese. Coccaglio si trovava sulla strada "nuova" (esistente già nel 1218) che collegava Brescia e Bergamo. A causa della scelta guelfa, nel 1272-73 il paese fu teatro di scontri durante il dominio degli Angiò. Nel 1326 fu conquistato da Azzone Visconti.

I valvassori locali, che avevano assunto lo stesso nome del paese, nel '400 possedevano una casa in Brescia: nel 1426 Matteo e Giacomo da Coccaglio risultano tra i firmatari dell'unione di Brescia con Venezia, siglata nella cattedrale di San Pietro de Dom. La famiglia, che nella seconda metà del '500 costruì il palazzo in piazzetta di Santa Maria Calchera, si estinse alla fine del '600. Sotto la Serenissima Coccaglio fu favorita con privilegi, soprattutto fiscali, concessi con la Ducale del 28 luglio 1440 (e confermati nel 1462 e nel 1611). Nel maggio 1509 pose il campo a Coccaglio il re di Francia Luigi XII, diretto a Brescia. Nel marzo 1528 la zona fu sottoposta alle violenze dei lanzichenecchi del duca di Brunswick. Fu di Coccaglio il grande musicista Luca Marenzio (1553-1599), compositore di madrigali polifonici.

Nel 1610 Coccaglio aveva, secondo il rettore veneto di Brescia Giovanni da Lezze, 1.800 abitanti. Un oscuro episodio si registrò nel 1628: il vescovo di Brescia chiamò a consulto alcuni teologi per spiegare le misteriose apparizioni di fantasmi, che terrorizzavano alcune zone del paese. Coccagliesi illustri furono il filosofo e predicatore francescano Andrea Manente (morto a Brescia nel 1684), autore di una storia della caduta di Costantinopoli e di una storia di San Faustino; i dotti cappuccini fratelli Bonaventura e Viatore Bianchi ('700); il medico Gabriele Mazzocchi (1760-1820), che insegnò a Brescia. Andrea Tonelli, arrestato nel 1821 come patriota per aver fondato una cellula carbonara, accusa che gli costò 7 anni allo Spielberg, di dove tornò insieme a Silvio Pellico.

Con la seconda guerra d'Indipendenza, gli austriaci abbandonarono Coccaglio l'11 giugno 1859 e il giorno dopo vi entrò Garibaldi. Il paese fu collegato dalla ferrovia a Brescia nel 1854 ed a Bergamo tre anni più tardi.